Nato a Brindisi nel 1957 Massimo Gabriele Gatti vive e lavora a Maccarese. Artista poliedrico con esperienza quarantennale si distingue per la sua originalità e devozione alla materia, variando dalla scultura su ceramica e legno all'incisione con torchio su lastre di materiale diverso con strumenti auto prodotti simili a quelli antichi.

Dall’Istituto d’Arte “Silvio D’Amico” ne esce come scultore, usa la pietra e il legno per una sua ricerca di genesi dell’atto artistico entrando in un legame profondo con la natura e la specie umana. 

Suo fratello Valter Gatti professore,artista e scultore gli trasmette una vasta conoscenza artistica. Suo padre il professore Vincenzo Gatti laureato in psicologia, sociologia e filosofia gli trasmette l'amore per la scrittura.

Lavora per diverso tempo il piombo, un metallo lugubre che si fonde con la realtà contemporanea dando un temperamento onirico e malinconico alle sue opere. L’idea della pesantezza dell’uomo e lo smarrimento dell’anima, dei valori. Il momento della ricerca dell’equilibrio che contemporaneamente precipita e si perde nel vuoto angosciante.

Ha lavorato negli uffici del MIBACT dal ‘97 al 2000 ed ha partecipato a diversi eventi e mostre come collaboratore. Ha collaborato con la dott.ssa Patrizia Costabile all'ideazione e allestimento di una sala grafica all'interno della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Ha partecipato al corso sul tema della tutela del patrimonio artistico e della tutela dei beni culturali e al progetto MIBACT mirato all'elaborazione di un piano di comunicazione del patrimonio culturale nazionale per individuare nelle regioni i luoghi della cultura.

Nel 1998 frequenta il corso didattico del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali dell’Istituto Nazionale per la Grafica “Lineamenti di storia delle tecniche”. Le sue incisioni portano alla sensazione visiva diretta, i suoi intagli agiscono sull’animo di chi li guarda. Usa varie tecniche, si specializza nella lavorazione del bulino, una lunga pratica e studio incisorio, spinto da un grande impulso della sperimentazione contemporanea. 

Le stampe vengono incise e stampate con il torchio a mano, una continua ricerca sul significato analitico dell’ opera d’arte in se, invertendo il principio materiale per congiungersi con lo spirituale.

Indagando nei suoi lavori, si entra a far parte di una sintesi quasi magica, onirica, che trasporta l’osservatore in un viaggio nell'inconscio.

Nel 2018/19 ha svolto attività gratuita per l'attuazione di un progetto didattico laboratoriale di produzione artistica plastica-manipolativa nella scuola primaria A.D'Angelo Maccarese Fiumicino(RM)

Un’ artista che va al di là dei propri atti, pulsioni e intenzioni che portano alla ragione, vede la realtà artistica contemporanea cieca e opaca, addormentata, che sogna la speranza di un nuovo segno.